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Balestrieri di Porta San Marco
Balestrieri di Porta San Marco
 
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La nostra storia

Il Gruppo dei “Balestrieri  di  Porta San Marco” è nato da circa due anni  per libera  iniziativa  di un gruppo di cultori della storia della Repubblica di Pisa con la passione del “trar di balestra”.

Il Gruppo amante del tiro alla balestra antica  da banco,  ha deciso di sviluppare questa  attività con l’intento di far conoscere nel territorio sia i percorsi storici della Città di Pisa, sia l’arte di tirar di balestra.

Ogni attività è tesa pertanto alla promozione del tiro con la balestra da banco, sfruttando le conoscenze tecniche di alcuni veterani che si avvalgono anche di laboratorio attrezzato per la messa a punto e realizzazione delle antiche armi, avendo all'interno del Gruppo Maestri Armaioli, Maestri Scultori e Cesellatori.

 

Il nostro Gruppo dispone di un campo di tiro al coperto per la stagione invernale ed uno esterno per il periodo primaverile. Siamo promotori di manifestazioni storiche nella Provincia di Pisa ed in altre province limitrofe, siamo chiamati dal Comune di Pisa per la partecipazione ad eventi rievocativi nella nostra città.

Siamo e rimaniamo comunque un gruppo di amici a cui piace stare insieme in armonia, aperti ad ogni altra associazione e desiderosi di intrattenere rapporti con tutte le Compagini di Balestrieri in Italia per arricchire il nostro bagaglio tecnico.

Il nostro Gruppo vuole inoltre onorare la memoria di quei Balestrieri pisani che la mattina del 9 ottobre 1406 si trovarono traditi dai propri reggenti che avevano trattato una resa segreta con i fiorentini. A loro va il nostro omaggio ed a loro è ispirato il nostro motto

 

" Malo mori quam foedari "

( preferisco la morte al disonore )

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Storia della porta San Marco

"Porta San Marci de Guatholongo"

"La Porta Medievale che c'è ma non si vede"

Porta San Marco è una delle porte principali della Repubblica Pisana, al limite del Quartiere di Kinzica, al di là della quale esisteva l’importante insediamento di Borgo San Marco. Eretta nel XII° secolo con il completamento della cinta muraria della Città, fu chiusa nel sec. XV° ed inglobata nella Fortezza Nuova dei Fiorentini (rif. “Forma Pisarum”  di E. Tolaini).

Tale Porta risultava difesa da una munitissima rocca fortificata e presidiata da un numero considerevole di armati, tra cui valenti balestrieri, come riportato nella “Descrizione”  dello sviluppo urbano della Città, le cui redazioni  manoscritte si trovano rispettivamente alla Nazionale di Firenze, alla Marciana di Venezia e nell’Archivio di Stato di Pisa.

Tale Descrizione redatta nei primi tempi della conquista fiorentina (1410) fu poi trascritta nel secolo scorso dal Bonaini e pubblicata dal Supino.

In merito al quartiere di Chinzica, parla della Porta San Marco:

 

“Et più sono in questi quartieri due porti maestre , la porta di san Marcho  di verso levante chon una magnificha roccha  in forteza chon fossi rovellini et ponti………….a tucte sono chastellani chon fanti in guardia.”

 

Si ricorda inoltre Porta San Marco in occasione di un curioso esempio di applicazione delle  tecniche di guerriglia urbana, evento accaduto il 10 Aprile 1316; alcuni congiurati avversi a Uguccione della Faggiola scatenarono un movimento popolare nel modo seguente: “dalla porta san Marco portarono un toro legato su per la carraia di s. Martino e qui lo sciolsero e, gridando al toro! al toro! gli corsero dietro. Tutta la gente si riversò in strada e i congiurati, quando videro che s’era radunata gran folla, tirarono fuori le spade e palesarono  il loro vero obiettivo e convogliarono la gente verso il centro della città contro Uguccione.

(rif.  La Cronaca Pisana SRI edito Muratori).

 

Purtroppo da tale Porta entrarono le milizie fiorentine il 9 Ottobre 1406, ponendo fine alla prima Repubblica Pisana. Ne furono testimoni increduli i Balestrieri a difesa di tale Porta che si trovarono inermi a dover subire l’onta della resa.

 

 “Allo spuntar del giorno 9 ottobre vi entrò la truppa fiorentina ricevuta alla Porta San Marco da Giovanni Gambacorti,  il quale teneva in mano un verrettone (preso dai balestrieri a difesa della porta), e poselo in mano del Capponi, dicendo che gliel dava in segno della signoria della città”.

(rif. Storia della Toscana -Tomo VI – L. Pignotti).

 

Purtroppo i fiorentini con la realizzazione della Cittadella Nuova inclusero tale Porta nel Bastione San Gallo. Con provvisione del 1440 infatti fu stabilito il progetto della Cittadella Nuova, impedendo il pubblico accesso alle estreme zone orientali del Quartiere di Chinzica, inclusi il Ponte di Spina e la Porta San Marco.

La Porta San Marco è ad oggi presente in parte delle sue vestigia all’interno del Bastione San Gallo, ma non visibile esternamente. Il Bastione San Gallo è stato ultimamente restaurato, ma ad oggi è poco accessibile al pubblico e Pisa continua a rimanere orfana di una parte della Sua gloriosa Storia.

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Il nostro stendardo

 

Stemma tripartito in Pergola rovesciato.

 

Il sottofondo è verde come il prato del Duomo di Pisa.

A sinistra la croce Pisana, lo stendardo fu consegnato da Papa Benedetto VIII nel 1017 ai pisani pronti a combattere i saraceni che avevano preso la Sardegna.

A destra l'aquila Imperiale Pisana, che si ritiene concessa da Federico I per la fedeltà alla causa “ghibellina”. L’animale era così caro ai pisani che se ne allevavano alcuni esemplari nella torre Gualandi.

In punta d'azzurro, la parte delle mura con la Torre merlata con la porta di San Marco caricata da una balestra in banda.

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